IMPERI E REGNI AFRICANI
IMPERO SONGHAI
6.4.1
Dall’Impero del Mali all’Impero Songhai
Situato
lungo la regione della savana tra il deserto del Sahara a nord e le foreste
dell'Africa meridionale occidentale, l’Impero del Mali aveva prosperato grazie
al controllo delle vie commerciali sulle quali viaggiavano oro, sale e schiavi.
Dalla seconda metà del 1400, tuttavia, con l’apertura di nuove rotte
commerciali che indebolirono quelle del Mali e soprattutto a causa dell’attacco
da parte dei Songhai, l’Impero del Mali iniziò a indebolirsi sempre più. Col
tempo si ridusse ad una piccola regione dell’Africa occidentale che sopravvisse
per altri due secoli, fino alla definitiva conquista da parte del Marocco.
6.4.2
Un stato musulmano fondato sul commercio
Lo
stato dei Songhai esisteva come monarchia già da alcuni secoli, più a est
dell’Impero del Mali. Quando i Songhai decisero di invadere l’Impero del Mali
lo fecero con un potente esercito di cavalleria coadiuvato da numerose canoe da
guerra. Da quel momento in poi, dopo la conquista di Timbuctu, le più
importanti rotte commerciali passarono sotto il loro controllo che si estendeva
fino alla grande ansa del fiume Niger.
L’impero
fu governato con profitto da sovrani musulmani che, dalla capitale Gao,
spinsero la popolazione a convertirsi, pur permettendo di mantenere vive anche
molte tradizioni religiose africane. La religione islamica contribuì a
facilitare i rapporti con i mercanti a nord e ad est: l’oro fu ancora la merce
da cui si traevano i maggiori guadagni.
6.4.3
I Songhai senza armi da fuoco soccombono al nemico
Nonostante
la sua ricchezza e la cultura che venne a svilupparsi nelle città, l'Impero
Songhai non conosceva le armi da fuoco, malgrado in Cina la polvere da sparo
fosse stata inventata già nel IX secolo e gli Arabi avessero sviluppato nel
1300 la prima pistola che utilizzava frecce come munizioni. Ecco dunque che nel
1591, gli eserciti del Marocco equipaggiati con armi da fuoco e cannoni
attraversò il Sahara e invase i territori Songhai. Anche se ben preparati, i
guerrieri Songhai, armati solo di spade e lance, furono facilmente sconfitti e
il loro stato infine inglobato sotto il controllo marocchino.
6.5 REGNI DELLA FORESTA: IFE E BENIN
6.5.1
Regno di Ife
La
città di Ife è situata nell’attuale Nigeria. Tra il XII e il XV secolo Ife fu
una fiorente città-stato, capitale di un regno di lingua yoruba (ancora
largamente diffusa in Africa occidentale) a ridosso del confine tra savana e
foresta. I sovrani di Ife erano chiamati oni
e rivendicavano la propria discendenza dalle divinità yoruba.
Nonostante
l’ambiente apparentemente sfavorevole, questo stato poteva godere di risorse
che destarono subito un grande interesse quando vi giunsero gli europei, nel
1500. Furono proprio questi a dare toponimi facilmente riconducibili alle
ricchezze del luogo come Costa dell’Avorio, Costa dell’Oro e Costa degli
Schiavi, in seguito al traffico di esseri umani iniziato in questa regione
dall’Impero Portoghese.
L’economia
di Ife erano quindi basato sul commercio, ma anche sull’agricoltura e sulla
tassazione dei contadini. Ma ciò che desta stupore ancora oggi sono i manufatti
artistici ritrovati nel territorio di Ife e risalenti proprio al periodo
storico di questo regno. Si tratta di sculture eseguite con tecnica di intaglio
precisa e raffinata, teste di terracotta e metallo per uso rituale e funerario
raffiguranti soprattutto gli oni.
6.5.2
Regno del Benin
Il
Regno del Benin arrivò ad espandersi tra il XV e il XVI secolo fino a occupare
il territorio dell’odierna Nigeria. La capitale, Benin, si presentò agli occhi
dei primi esploratori europei che vi giunsero alla fine del Quattrocento, come
una città protetta da possenti mura, estesa e ben organizzata con strade larghe
e grandi edifici.
Le
vie commerciali che collegavano le città del Regno di Benin con il Sahara
meridionale videro per secoli lo scambio di prodotti come noci di cola (cibo
con alto valore simbolico, venivano masticate nei rituali religiosi e di
ospitalità), avorio e manufatti di cotone con rame e sale che arrivavano da
nord. Con l’arrivo dei Portoghesi iniziò anche il commercio di prigionieri di
guerra venduti come schiavi. I Portoghesi, infatti, furono i primi, tra i
colonizzatori europei, a sfruttare l’Africa per utilizzare manodopera nelle
Americhe.
Questo
potente stato monarchico vide la sua fine con l’arrivo della Gran Bretagna che,
verso la fine del XIX secolo, mise a ferro e fuoco la capitale, radendo al
suolo il palazzo reale e deportando gran parte delle opere d’arte al suo
interno. Questi oggetti di grande raffinatezza prodotti da artigiani di alto
livello sono oggi sparsi in vari musei del mondo.
6.6 IMPERO DEL CONGO
6.6.1
Uno stato cristiano al centro dell’Africa
Situato
tra l’attuale Angola settentrionale e la Repubblica del Congo, questo impero
ebbe vita tra il XV e gli inizi del XX secolo. Fin dal 1489 si stabilirono
relazioni tra i congolesi e i portoghesi che, pochi anni prima, erano giunti
alla foce del fiume Congo meravigliandosi di scoprire un regno organizzato
sotto molti aspetti come quel del Portogallo.
Un’ambasciata
del Congo fu ricevuta a Lisbona, mentre i sovrani africani si convertivano al
cristianesimo adottandone addirittura i nomi di battesimo: è il caso di Nzinga
Mbemba che cambiò il nome in Alfonso I e ribattezzò la capitale Ambasse con San
Salvador. Furono costruite chiese e il cristianesimo fu diffuso anche tra il
popolo, cercando di combinarlo con forme di credenze religiose e culturali che
già esistevano affinché venisse meglio accettato.
6.6.2
Da terra di schiavi a colonia portoghese
La
fitta rete commerciale portò a un rilevante sviluppo economico l’impero. Merce
di scambio erano soprattutto avorio, ceramica e manufatti in rame e ferro,
mentre come moneta corrente erano utilizzate conchiglie pregiate.
Quando
l’Angola divenne colonia portoghese e il traffico di schiavi da questa regione
iniziò ad incrementare, l’Impero del Congo subì una serie di attacchi proprio
da parte di una coalizione portoghese-angolana. Da questo momento iniziò un
lento declino.
Per
tutto il XVII e il XVIII secolo si susseguirono disordini e conflitti interni
tra i vari popoli bantu. Inoltre l’Impero del Congo divenne teatro di violenti
e duraturi scontri tra Portogallo e Olanda, quando gli Olandesi erano stati
chiamati in aiuto proprio dai sovrani del Congo. Dopo una lunga serie di
divisioni interne e dopo la spartizione dell’Africa da parte delle potenze
europee tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, il trono del Congo passò
formalmente sotto il potere coloniale del Portogallo.
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