martedì 16 gennaio 2024

 IMPERI E REGNI AFRICANI


IMPERO SONGHAI

 

6.4.1 Dall’Impero del Mali all’Impero Songhai

Situato lungo la regione della savana tra il deserto del Sahara a nord e le foreste dell'Africa meridionale occidentale, l’Impero del Mali aveva prosperato grazie al controllo delle vie commerciali sulle quali viaggiavano oro, sale e schiavi. Dalla seconda metà del 1400, tuttavia, con l’apertura di nuove rotte commerciali che indebolirono quelle del Mali e soprattutto a causa dell’attacco da parte dei Songhai, l’Impero del Mali iniziò a indebolirsi sempre più. Col tempo si ridusse ad una piccola regione dell’Africa occidentale che sopravvisse per altri due secoli, fino alla definitiva conquista da parte del Marocco.

 

6.4.2 Un stato musulmano fondato sul commercio

Lo stato dei Songhai esisteva come monarchia già da alcuni secoli, più a est dell’Impero del Mali. Quando i Songhai decisero di invadere l’Impero del Mali lo fecero con un potente esercito di cavalleria coadiuvato da numerose canoe da guerra. Da quel momento in poi, dopo la conquista di Timbuctu, le più importanti rotte commerciali passarono sotto il loro controllo che si estendeva fino alla grande ansa del fiume Niger.

L’impero fu governato con profitto da sovrani musulmani che, dalla capitale Gao, spinsero la popolazione a convertirsi, pur permettendo di mantenere vive anche molte tradizioni religiose africane. La religione islamica contribuì a facilitare i rapporti con i mercanti a nord e ad est: l’oro fu ancora la merce da cui si traevano i maggiori guadagni.

 

6.4.3 I Songhai senza armi da fuoco soccombono al nemico

Nonostante la sua ricchezza e la cultura che venne a svilupparsi nelle città, l'Impero Songhai non conosceva le armi da fuoco, malgrado in Cina la polvere da sparo fosse stata inventata già nel IX secolo e gli Arabi avessero sviluppato nel 1300 la prima pistola che utilizzava frecce come munizioni. Ecco dunque che nel 1591, gli eserciti del Marocco equipaggiati con armi da fuoco e cannoni attraversò il Sahara e invase i territori Songhai. Anche se ben preparati, i guerrieri Songhai, armati solo di spade e lance, furono facilmente sconfitti e il loro stato infine inglobato sotto il controllo marocchino.

 

6.5 REGNI DELLA FORESTA: IFE E BENIN

 

6.5.1 Regno di Ife

La città di Ife è situata nell’attuale Nigeria. Tra il XII e il XV secolo Ife fu una fiorente città-stato, capitale di un regno di lingua yoruba (ancora largamente diffusa in Africa occidentale) a ridosso del confine tra savana e foresta. I sovrani di Ife erano chiamati oni e rivendicavano la propria discendenza dalle divinità yoruba.

Nonostante l’ambiente apparentemente sfavorevole, questo stato poteva godere di risorse che destarono subito un grande interesse quando vi giunsero gli europei, nel 1500. Furono proprio questi a dare toponimi facilmente riconducibili alle ricchezze del luogo come Costa dell’Avorio, Costa dell’Oro e Costa degli Schiavi, in seguito al traffico di esseri umani iniziato in questa regione dall’Impero Portoghese.

L’economia di Ife erano quindi basato sul commercio, ma anche sull’agricoltura e sulla tassazione dei contadini. Ma ciò che desta stupore ancora oggi sono i manufatti artistici ritrovati nel territorio di Ife e risalenti proprio al periodo storico di questo regno. Si tratta di sculture eseguite con tecnica di intaglio precisa e raffinata, teste di terracotta e metallo per uso rituale e funerario raffiguranti soprattutto gli oni.

 

 

6.5.2 Regno del Benin

Il Regno del Benin arrivò ad espandersi tra il XV e il XVI secolo fino a occupare il territorio dell’odierna Nigeria. La capitale, Benin, si presentò agli occhi dei primi esploratori europei che vi giunsero alla fine del Quattrocento, come una città protetta da possenti mura, estesa e ben organizzata con strade larghe e grandi edifici.

Le vie commerciali che collegavano le città del Regno di Benin con il Sahara meridionale videro per secoli lo scambio di prodotti come noci di cola (cibo con alto valore simbolico, venivano masticate nei rituali religiosi e di ospitalità), avorio e manufatti di cotone con rame e sale che arrivavano da nord. Con l’arrivo dei Portoghesi iniziò anche il commercio di prigionieri di guerra venduti come schiavi. I Portoghesi, infatti, furono i primi, tra i colonizzatori europei, a sfruttare l’Africa per utilizzare manodopera nelle Americhe.

Questo potente stato monarchico vide la sua fine con l’arrivo della Gran Bretagna che, verso la fine del XIX secolo, mise a ferro e fuoco la capitale, radendo al suolo il palazzo reale e deportando gran parte delle opere d’arte al suo interno. Questi oggetti di grande raffinatezza prodotti da artigiani di alto livello sono oggi sparsi in vari musei del mondo.

 

6.6 IMPERO DEL CONGO

 

6.6.1 Uno stato cristiano al centro dell’Africa

Situato tra l’attuale Angola settentrionale e la Repubblica del Congo, questo impero ebbe vita tra il XV e gli inizi del XX secolo. Fin dal 1489 si stabilirono relazioni tra i congolesi e i portoghesi che, pochi anni prima, erano giunti alla foce del fiume Congo meravigliandosi di scoprire un regno organizzato sotto molti aspetti come quel del Portogallo.

Un’ambasciata del Congo fu ricevuta a Lisbona, mentre i sovrani africani si convertivano al cristianesimo adottandone addirittura i nomi di battesimo: è il caso di Nzinga Mbemba che cambiò il nome in Alfonso I e ribattezzò la capitale Ambasse con San Salvador. Furono costruite chiese e il cristianesimo fu diffuso anche tra il popolo, cercando di combinarlo con forme di credenze religiose e culturali che già esistevano affinché venisse meglio accettato.

 

6.6.2 Da terra di schiavi a colonia portoghese

La fitta rete commerciale portò a un rilevante sviluppo economico l’impero. Merce di scambio erano soprattutto avorio, ceramica e manufatti in rame e ferro, mentre come moneta corrente erano utilizzate conchiglie pregiate.

Quando l’Angola divenne colonia portoghese e il traffico di schiavi da questa regione iniziò ad incrementare, l’Impero del Congo subì una serie di attacchi proprio da parte di una coalizione portoghese-angolana. Da questo momento iniziò un lento declino.

Per tutto il XVII e il XVIII secolo si susseguirono disordini e conflitti interni tra i vari popoli bantu. Inoltre l’Impero del Congo divenne teatro di violenti e duraturi scontri tra Portogallo e Olanda, quando gli Olandesi erano stati chiamati in aiuto proprio dai sovrani del Congo. Dopo una lunga serie di divisioni interne e dopo la spartizione dell’Africa da parte delle potenze europee tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, il trono del Congo passò formalmente sotto il potere coloniale del Portogallo.

 

 


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